lunedì 24 agosto 2015

Culto dell'immagine


Il culto dell’immagine, oggi, è più che mai diffuso. Tutto ciò che rappresenta l’aspetto deve essere curato nei minimi particolari. Innanzitutto il fisico. Riscopriamo quotidianamente i benefici dell’attività fisica. Camminare, correre, nuotare, andare in bicicletta, compatibilmente con la nostra tempra, non può che apportare benefici fisici e mentali. Ma tutto questo non basta più: si cerca di rimodellare il nostro fisico per ristrutturarlo radicalmente. Attenuare le imperfezioni per assumere quasi una nuova identità. Le palestre offrono mirabilie per soddisfare questa tendenza con il supporto di strumenti tecnologici sempre più innovativi. Pettorali, addominali, glutei, bicipiti, tricipiti devono essere in perfetta forma. Niente deve essere lasciato al caso. L’attuale stagione estiva ha imposto diete ferree per far risplendere il proprio corpo. La pelle deve essere perfetta. Le creme offrono una vasta gamma di azioni migliorative del proprio aspetto: idratanti, antirughe, rilassanti, tonificanti, anticellulite, protettive dai raggi solari, pomate per il giorno, unguenti per la notte. Si vuole combattere l’incedere del tempo dimenticando che i miracoli illusori sono menzogneri. Dilagano i tatuaggi: più che una moda sono diventati una mania. Diffusi su tutte le parti del corpo con le raffigurazioni più strane e variegate. Tigri e aquile, armi da fuoco e da taglio, visi di personaggi famosi e autoritratti, oggetti simbologici e figurazioni astratte. Tra gli scritti più gettonati compaiono nomi di persone care, motti, massime, aforismi e slogan. Ci sono delle vere e proprie opere d’arte frutto di talenti e creatività eccezionali; capisco meno una schiena letteralmente ricoperta di incisioni che la occultano completamente. In spiaggia, una coppia di giovani, dotati di singolare originalità, aveva riprodotto sulla propria schiena la stessa scritta a caratteri cubitali “E’ una fortuna aver incontrato una persona come te” con annessi cuoricini e stelline. In calce alla formuletta campeggiava una lettera maiuscola diversa per entrambi che simboleggiava, ritengo, l’iniziale del nome di ciascuno dei due innamorati. Se le vicende dovessero andar male, ho pensato, basta accostare una s al termine fortuna e i conti tornano. Per fortuna la ricerca anche in questo campo offre delle alternative. L’accorgimento modaiolo di questa estate è il tatoo provvisorio consistente in incisioni, praticate con una tecnica particolare, che possono essere rimosse dopo alcuni giorni senza macchie sulla pelle. Channing Tatum, modello e attore americano del momento, ha dichiarato, di recente, in un’intervista “All’inizio l’aspetto fisico è quello che ti apre le porte, ma poi devi impegnarti nella professione, sacrificarti e non mollare mai”. Ha, insomma, rivalutato la determinazione, il cuore, l’animo e il carattere. Aggiungerei l’istruzione, la disponibilità all’ascolto, la tolleranza, la cultura e l’umanità che nobilitano una persona e che non possono essere sacrificate sull’altare dell’apparenza e dell’immagine. 

venerdì 21 agosto 2015

Ambiente... tutti possiamo fare qualcosa



Ogni nostra azione, anche la più semplice, contribuisce a modificare l’Impronta Ecologica di uno stato o di una regione. Recenti studi sui comportamenti ambientali delle popolazioni hanno chiarito che questa nuova dizione costituisce l’unità di misura dell’incidenza dell’umanità sulle risorse ambientali. In base ad una serie di dati che sono stati incrociati tra loro, abbiamo appreso che il 13 agosto costituisce la giornata nella quale il nostro paese ha esaurito le risorse che il pianeta ci mette a disposizione. Dal 14 andiamo a credito consumando le risorse del futuro. Il trend negativo per l’Italia è iniziato il 1990 anno durante il quale la soglia è stata raggiunta il 7 dicembre. Negli anni successivi il giorno di esaurimento dei nostri risparmi ecologici è anticipato progressivamente. I fattori presi in considerazione sono molti: il consumo di energia, l'anidride carbonica emessa, il consumo di terreni agricoli, le caratteristiche degli edifici, la produzione di energia pulita. Una parte dei dati può essere modificato sulla base delle abitudini individuali, un'altra è fissa e dipende dalle scelte dei governi e delle autorità locali. Quanto più il valore finale è vicino a 1, tanto più la produzione e il consumo di risorse si equivalgono, più la cifra è alta più il rapporto è sbilanciato. La media mondiale viaggia attorno all'1.5, motivo per cui l'Impronta Ecologica si raggiunge prima della metà di agosto. I paesi che bruciano le maggiori risorse ambientali sono in ordine Emirati Arabi, Qatar e Bahrein, con un'impronta ecologica che supera il 10: se tutti avessimo lo stesso stile di vita di chi vive a Dubai, le risorse di una decina di pianeti non sarebbero sufficienti a sostenerci. Seguono Danimarca, Stati Uniti e Belgio, che viaggiano attorno all'8 ed Estonia e Canada che si fermano al 7 (ma hanno entrambi una capacità di rigenerare le proprie risorse molto alta rispetto alla media). In coda all'elenco, con un'impronta ecologia nettamente inferiore all'1, Haiti, l'Afghanistan, il Bangladesh. I paesi più poveri sono più virtuosi. L'Italia si ferma a metà classifica, con un valore di circa 4. Un ritmo di consumo che supera di gran lunga la capacità di rigenerarsi del nostro ecosistema e ci porta ad andare in “debito” costante ogni anno con una soglia che annualmente retrocede. Un moderato consumo di carne abbatte i consumi. Costituiscono atteggiamenti attenti e corretti comportamenti virtuosi quali: utilizzare lampadine a risparmio energetico, avvalersi dei mezzi pubblici piuttosto che privati, economizzare risorse quali acqua, gas e prodotti petroliferi. Il tipo di abbigliamento va calcolato in termini di consumo del suolo e di anidride carbonica rilasciata per la tessitura e il trasporto. Il Wwf ha ricompreso tra i parametri virtuosi l'acquisto di verdure di stagione; contribuiscono, invece, a far lievitare la soglia dell’inquinamento la quantità di cibo buttato ogni mese e l'anno di costruzione della casa. Tutti questi dati ci aiutano a capire che il consumo ambientale si dilata con l’aumento del consumo di energia dovuto a impianti di climatizzazione, mezzi di trasporto, attività artigianali e industriali. Studi, ricerche, indagini, analisi, strumenti di verifica e di controllo ci rivelano pericoli e minacce dovuti a squilibri ambientali e ci impongono di assumere atteggiamenti più attenti e più rispettosi.

mercoledì 19 agosto 2015

Allarme droga: chiarezza e prevenzione


Allarme droga, emergenza droga: i titoli dei giornali di questi giorni sono intrisi di ansia e di timore per il futuro delle giovani generazioni. Le tragiche morti di alcuni giovanissimi hanno allertato l’opinione pubblica sconvolta turbata per il ripetersi di critiche situazioni di disagio giovanile. La droga è diffusissima e occorre affrontare questo fenomeno con provvedimenti efficaci se si vogliono rassicurare i timori di tante famiglie preoccupate per l’avvenire delle giovani generazioni. Eppure se consultiamo i documenti ufficiali redatti dagli organismi preposti scopriamo verità incontrovertibili. Queste appaiono in netto contrasto con gli allarmi dei mezzi di comunicazione. Non occorre sottovalutare il problema, ma occorre fare chiarezza su tante fantasie. La relazione stilata dalla presidenza del consiglio sui dati relativi alle tossicodipendenze segnala che i morti per droga nel nostro paese diminuiscono progressivamente dal 1993: i 1002 decessi di quell’anno sono scesi a 344 dell’anno scorso. Circa un terzo. Il 42% è dovuto ad assunzione di eroina, 8% da cocaina, il 4% da metadone e nel resto dei casi da altre sostanze. Risulta, inoltre, che i decessi dovuti ad assunzione di ecstasy sono limitatissimi.  Il consumo di droghe è calato anche tra i giovani in età scolare, mentre è aumentato l’assunzione di stimolanti e di cannabis. A proposito di questa sostanza occorre precisare che viene ritenuta meno pericolosa dell’alcol soprattutto come fattore scatenante di incidenti stradali. Tutti gli altri tipi di droghe, quali eroina, cocaina, stimolanti, hanno subito un tracollo a partire dal 2008. La stessa cannabis, data in aumento, presenta un indice pari a zero in Italia, è vicina allo 0,2 % in Francia, si stabilizza sullo 0,4% in Germania e sfiora il 2% in Inghilterra. L’Italia è il paese con dati meno allarmanti rispetto ai maggiori paesi europei sia prendendo in considerazione il periodo 15-64 anni sia l’arco temporale 15-19 anni. Nel nostro paese l’ecstasy raggiunge un prezzo abbastanza alto relativamente al costo di una singola pasticca che è pari a 17 euro, ma il prodotto da noi presenta una percentuale di purezza superiore agli altri paesi e quindi l’assunzione delle pastiglie è meno pericoloso. I provvedimenti di limitazione degli orari dei locali da ballo e quelli relativi ad un controllo più attento e mirato per contrastare il fenomeno dello spaccio sono importanti. E’ necessaria, però, un’incisiva azione di sensibilizzazione sulle conseguenze nefaste che l’assunzione di queste sostanze può provocare sulla salute e talvolta sulla stessa vita delle persone. Mi ha colpito la dichiarazione di Giorgia Benusiglio, trentatreenne ragazza milanese, che a 17 anni ha rischiato la vita per aver assunto una mezza pastiglia di ecstasy. Grazie ad un trapianto di fegato, il primo in Italia, la giovane è tornata a un'esistenza quasi normale e ha deciso di trasformare la sua esperienza in una lezione di vita, andando nelle scuole a parlare dei rischi legati all'assunzione di droghe. Giorgia ha sottolineato che non potrà mai dire ai ragazzi di non fare uso di droghe, ma spiegherà semplicemente che non vale la pena di rischiare la propria vita per qualche ora di sballo. La concretezza di esempi come il suo, accostata ad un’intelligente operazione di sensibilizzazione di famiglia e scuola: sono tasselli importanti ai quali occorre aggiungere concrete iniziative di prevenzione e di salvaguardia da parte delle istituzioni. Solo così potrà essere arginato un fenomeno che devasta la serenità e il futuro di tanti.